I Castiglioni e
la Radio

La radio è un oggetto di compagnia e d’informazione che, nel corso degli anni, ha assunto sempre più un ruolo di comunicazione informativo e culturale.

La radio, da mezzo di propaganda durante la Seconda Guerra Mondiale, è diventata ben presto un aggregatore sociale e comunicatore collettivo.

Il progresso tecnologico ha permesso alla radio di liberarsi dalla forma di “mobile-radio”, posizionato nei salotti delle case, per diventare autonoma e portatile, passando così ad essere concepita come un oggetto d’uso, un oggetto di industrial design, e, nel corso degli anni, diversi designer si sono cimentati sul tema della radio provando a dare una forma e una struttura nuova.

La radio ancora oggi è una costante nella vita delle persone: fa compagnia e permettere, nello stesso tempo, di svolgere altre attività come guidare, cucinare, far ginnastica, …

L’oggetto nella sua valenza fisica sembra scomparire perché la tecnologia si evolve e si pluralizza in diversi modelli di comunicazione, per esempio, i podcast, rendendo l’oggetto-radio quasi un ricordo, un’icona, ma in realtà la radio non muore, si trasforma.

La Fondazione Achille Castiglioni ha sviluppato un workshop sul tema della radio per approfondire il percorso progettuale e culturale dei fratelli Livio, Pier Giacomo e Achille Castiglioni.  I Castiglioni si sono cimentati nella progettazione dell’apparecchio radiofonico, riuscendo a creare un percorso unico e nuovo, fondendo insieme tecnologia e design ed evidenziando come la radio, come un mezzo di comunicazione, può mutare i comportamenti delle persone.

L’esempio dei Castiglioni può essere una valida occasione per approfondire un tema poco noto come quello delle radio, mostrando come possa essere un’interessante punto di partenza per uno sviluppo progettuale integrato tra le strutture tecniche delle aziende e l’attività progettuale. Questo modo di interagire fra tecnica e progetto rappresenta un vero e proprio “metodo” di lavoro applicabile ad altri oggetti tecnologici.

La domanda da cui partire è quindi quali prospettive ha oggi il designer che si avvicina alla tecnologia e come può facilitarne l’uso?